Luigi Montanarini

L’ASSOCIAZIONE LA BIOGRAFIA CONTATTI
 

Associazione Artistica Archivio Luigi Montanarini

L’Associazione Artistica Archivio Luigi Montanarini nasce per volontà della Sig.ra Jorise Giuseppina Tarabella Montanarini e di Luca Simone Tarabella allo scopo di tutelare, promuovere e catalogare l’intero corpus delle opere del Maestro; tale operazione, doverosa anche a livello culturale, si è resa indispensabile per evitare che, mancando una figura giuridica di riferimento, continuasse il malcostume di falsificare e far circolare le opere del Maestro fiorentino prive di regolare autentica.

La tutela delle opere autografe di Montanarini è certamente un dovere non solo verso l’artista ma anche verso tutti coloro che hanno scelto i lavori originali del Maestro riconoscendovi doti di sensibilità, talento, tecnica e profondità culturale.

Per garantire la serietà dell’Archivio si intende procedere all’elezione di un comitato tecnico-scientifico di altissimo valore a tutela ulteriore dei Collezionisti e dell’Artista stesso.

Intendiamo altresì promuovere in collaborazione con la Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli (www.gallerianozzoli.it) la pubblicazione del primo volume dell’Opera generale di Luigi Montanarini.

I collezionisti interessati all’archiviazione delle opere sono invitati a inviare alla sede legale dell’Archivio o alla Galleria Nozzoli la seguente documentazione:

  • 3 fotografie professionali a colori 12x18 cm del fronte dell’opera
  • 1 fotografia professionale a colori 12x18 cm del retro dell’opera
  • 1 fotografia professionale a colori 12x18 cm dei particolari di firma ed eventuali scritte
  • autentica in originale o una fotocopia se già rilasciata
  • modulo di archiviazione compilato (scarica modulo)

Da allegare alle foto:
  • Dimensioni, descrizione della tecnica e del supporto, titolo, data, provenienza, esposizioni e pubblicazioni eventuali, qualsiasi ulteriore informazione utile.

Il Presidente dell’ Associazione Artistica Archivio Luigi Montanarini
Luca Simone Tarabella



Sede legale:
Via Versilia, 190- 55042 Forte dei Marmi (LU)
328 3429211
328 7368257
info@luigimontanarini.it
simone.luca66@gmail.com
info@gallerianozzoli.it
luigi.montanarini

 
 

La Biografia


a cura di
Jacopo Cannas e Luca Simone Tarabella

  • 1906 Luigi Montanarini nasce il 26 luglio a Firenze da Stefano, macchinista delle Regie Ferrovie, e da Maria Cianchi. Il padre vanta ascendenze emiliane, la madre discende da una famiglia fiorentina di nobili sentimenti religiosi: due sorelle suore ed un parente Padre Provinciale dell’Ordine dei Cappuccini di Firenze.
  • 1920 Frequenta il Ginnasio presso l’Istituto dei Padri Scolopi di Firenze. La sua formazione culturale si compie attraverso la lettura di Dante e Leopardi, e dai libri che gli procura suo cugino, proprietario di una piccola libreria di Firenze. In questo periodo Montanarini fa numerosi disegni di copie di statue classiche appartenenti ad uno zio scultore che aveva ritratto Pavel Grigorevic Demidov, il fondatore dell’Istituto delle Scienze Naturali di Mosca. Accede alla scuola libera del nudo di Firenze non ancora quindicenne. Continuerà per anni a frequentarla tutte le sere.
  • 1925 In una delle frequenti visite agli Uffizi incontra casualmente e conosce il pittore Maurice Denis.
  • 1925 Dipinge Olympia.
  • 1925 Primo soggiorno in Francia.
  • 1927 Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, all’epoca diretta da Galileo Chini. Inizia in questo periodo il suo legame artistico ed affettivo con Felice Carena, suo maestro di Pittura. Il suo primo studio lo deve proprio a Carena che, incaricato dal ministero di insegnare il nudo alla Scuola Superiore di architettura appena creata, trasferisce l’incarico a Montanarini, il quale accetta di buon grado per avere, oltre ai soldi, anche la disponibilità di uno studio che dopo le poche ore di lezione rimane totalmente suo. Tra i docenti dell’Accademia di Firenze che Montanarini contatta figurano anche Ardengo Soffici Carlo Rivolta. Tra i compagni di corso dell’Accademia incontra Marino Marini. In questo periodo comincia a disegnare incessantemente, con frenesia e passione. Per tutta la vita continuerà questo speciale rapporto con il disegno. Conosce e stringe amicizia con lo scrittore Tommaso Landolfi, che lo soprannominerà ‘Ulisse’. Frequenta i corsi di anatomia del celebre Prof. Giulio Chiarugi. Insieme a questi si dedica allo studio dei particolari anatomici delle salme che l’anatomopatologo deve dissezionare. Frutto di questa collaborazione saranno le tavole del volume Istituzioni di anatomia dell’uomo (1930).
  • 1931 Secondo viaggio in Europa. Visita due volte l’Olanda, dove rinnova il suo interesse per Rubens, Van Gogh e Rembrandt. Successivamente visita Zurigo e si reca per la seconda volta a Parigi, dove conosce Gino Severini e rinsalda la sua amicizia con Alberto Magnelli, conosciuto a Firenze. Nella stessa città ha numerosi scambi con i pittori Jacques Villon e Alfred Manessier, intenti ad accordare la tradizione cubista ed astrattista con una nuova concretezza di visione.
  • 1931 Consegue il Diploma di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
  • 1932 Vince il ‘Pensionato Artistico Nazionale’ per la sezione Pittura insieme a Pericle Fazzini (sezione Scultura).
  • 1934 Si trasferisce a Roma, dove alloggia a Palazzo Caffarelli in Campidoglio. Qui ha modo di incontrare di nuovo la pittura del Masaccio di San Clemente e le Stanze della Segnatura di Raffaello.
  • 1934 Sposa Heidi Isler, una ragazza svizzera conosciuta durante gli anni dell’Accademia a Firenze, da cui avrà quattro figli: Roberto, Silvia, Marco e Luca. Conosce Vasco Pratolini.
  • 1935 Aderisce alla Scuola Romana partecipando alle mostre collettive della Galleria della Cometa. Nella stessa occasione ha modo di conoscere Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Afro, Mirko, Cavalli, Ziveri e Mafai.
  • 1936 Visita la XX Biennale Internazionale d’arte di Venezia insieme a Carena, presente con una personale a quella edizione. In quella occasione fa la conoscenza di Mario Sironi e di molti altri artisti. Sempre a questo periodo è da ascrivere l’amicizia con Virgilio Guzzi, critico d’arte e pittore. Cambia abitazione e si trasferisce da Palazzo Caffarelli a Piazza Nicosia, a pochi metri dalla sede dell’Accademia di Belle Arti. Gli viene commissionata l’esecuzione della pittura murale ‘Apoteosi del Fascismo’ nel salone d’onore del Palazzo del CONI al Foro Italico di Roma. Più tardi, rievocando le circostanze di questo suo lavoro, Montanarini dichiarò: “Impiegai un mese per l’esecuzione, lavorando giorno e notte [...] Io non ho mai dato un significato eccessivo a quest’opera. Avevo pensato di mantenere l’anonimato, oppure di firmarla provocatoriamente con il nome del portiere dello stabile in cui abitavo [...]
  • 1937 Espone, con una personale (1 marzo – 15 marzo) presentato dal poeta e critico Libero De Libero, alla ‘Galleria della Cometa’ di Roma della contessa Mimì Pecci Blunt. Diretta dallo stesso Libero De Libero, in quegli anni ‘La Cometa’ è al centro della vita culturale romana. Federico Zeri ha scritto riferendosi a questo periodo: “Mimì Pecci Blunt fu, con la sua Galleria della Cometa, una forza essenziale per la pittura della scuola romana nel secondo quarto del secolo. Rappresentava a Roma la vetta di una èlite intellettuale che riusciva ad attirare Jean Cocteau come Jean Michel Franck”.
  • 1938 Seconda personale alla Galleria della Cometa (16 giugno – 1 luglio) con introduzione critica di Virgilio Guzzi. In occasione della mostra, Carlo L. Ragghianti ebbe a scrivere: “...alcune di tali composizioni, veramente notevoli per larghezza di respiro e di circolazione, per novità fresca e animata d’invenzione sintattica, di un tessuto pittorico ricco e insieme assottigliato, originalmente accentato in ogni suo episodio, mostrano il cammino percorso dal Montanarini verso una forma artistica che sia raccolta e interiore, ma nel contempo ampia e multanime;...” (La critica d’arte a. III, nn. 4-6, agosto – dicembre 1938, pp. XXXIII – XXXVII).
  • 1938 Espone alla The Cometa Art Gallery di New York (10 East 52 nd Street) a Giorgio Morandi, Mario Sironi, Filippo de Pisis, Mario Mafai, Antonio Donghi, Giorgio De Chirico e altri nella mostra Anthology of contemporary italian paintings.
  • 1939 Diviene Direttore della Scuola d’Arte di Velletri. Si avvicina agli artisti del movimento Corrente di Milano, partecipando, con il gruppo romano, alla loro seconda mostra. Dietro interessamento di Felice Carena, occupa lo studio di Via Margutta 51a, studio che terrà fino al 1990. Nello stesso anno partecipa al concorso internazionale di pittura ‘Stefano Ussi’. Partecipa alla III Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma al Palazzo delle Esposizioni. In questi anni stringe amicizia con i poeti Emilio Villa, Guido Piovene e Alfonso Gatto.
  • 1940 Affitta un appartamento al numero 19 di Viale Pinturicchio, nel quartiere Flaminio. Diviene titolare della cattedra di Figura al Liceo Artistico di Roma. Tra i suoi assistenti figurano Giulio Turcato e Angelo Savelli. Espone alla IX Mostra del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti del Lazio ai Mercati Traianei di Roma (aprile-giugno) riguardo alla quale scrive Renato Guttuso su “Primato” (15 maggio, 1940): “...A Luigi Montanarini dovranno un giorno riconoscersi grossi meriti quando la storia sarà divenuta più attenta e ci si sarà accorti che quell’ostinarsi disperato su uno stesso tema e su uno stesso modo, che a molti sembrò eccessivo, limitato e dispersivo, doveva condurlo al possesso di un così preciso linguaggio. Gridino pure al mostro, allo scandalo, all’oscenità; in questa sua donnina seduta c’è dentro un principio pittorico, una valutazione attenta e commossa del reale, una discriminazione formale delle più rigorose.”. Prende parte alla storica mostra Cinque pittori e uno scultore (Fazzini, Ziveri, Tamburi, Guttuso, Guzzi e Montanarini). Dietro insistenza di Corrado Cagli, divide il suo studio con Orfeo Tamburi. Espone alla XXII Biennale Internazionale d’arte di Venezia.
  • 1941 Espone al III Premio Bergamo, creato da Giuseppe Bottai.
  • 1942 Espone alla XXIII Biennale Internazionale d’arte di Venezia.
  • 1943 Espone alla IV Quadriennale Nazionale d’Arte, Roma, Palazzo delle Esposizioni. Così Emilio Villa in “La Festa” (Roma, 5 settembre 1943): “A un pittore della natura di Montanarini, vivo nel moderno pellegrinaggio come vi si può essere di tutto di se stessi, sarebbe stato molto facile, molto più facile che a tanti altri suoi coetanei e quasi commilitoni, trovare una bravura da ostentare, agitare l’estro effimero di un neologismo in seno al libertario linguaggio della polemica. Montanarini non lo ha fatto per una meticolosa coerenza ai dettami superiori, alle istanze morali della pittura moderna.”
  • 1945 Stringe amicizia con Lionello Venturi, ritornato in Italia dopo l’esilio del periodo fascista. Di questo amichevole ed affettuoso rapporto rimangono numerose lettere scritte dallo storico dell’arte.
  • 1946 Fonda, assieme a Pericle Fazzini, Enrico Prampolini, Joseph Jarema e Virgilio Guzzi, l’Art Club, libera associazione d’artisti che avrà sede in Via Margutta 53. Qui conosce lo scrittore e storico della letteratura italiana Ferruccio Ulivi e Jorise Tarabella, con la quale passerà il resto della sua esistenza e che diverrà sua moglie nel 1992.
  • 1948 Espone alla XXIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.
  • 1949 Vince il Premio Taranto per la Pittura.
  • 1950 Vince il Premio Michetti per la Pittura. Vince per il secondo anno il Premio Taranto. Visita per la terza volta Parigi, dove incontra i pittori Magnelli, Pignon e Manessier e lo scrittore Curzio Malaparte. La presenza attenta di Montanarini e il suo acuto sguardo agli sviluppi dell’arte si possono capire leggendo la lettera del 23 marzo inviata a Virgilio Guzzi: “Mio caro Guzzi, prima di scriverti m’era necessario rivedere Parigi, questi pittori e questa pittura […]Malaparte ha molto successo ed è l’unico italiano di cui si parli. […] Parigi è sempre quel colosso d’Europa che tu sai; è l’Europa dei “rencontre” ma ho l’impressione che il centro si sposti verso l’America.” Riceve l’invito a partecipare alla XXV Biennale d’Arte di Venezia ma non vi prende parte.
  • 1951 È del 30 giugno 1951 una lettera di Lionello Venturi indirizzata all FullBright Commission: “ I beg to confirm that the Italian painter Luigi Montanarini is an artist of a very high level. He is fully worthy of a fellowship. I have a complete confidence in his artistic as well as his moral values.”
  • 1952 Viene nominato membro della Commissione Esecutiva della XXVI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e vi partecipa anche come artista. Insieme ad altri diciassette artisti italiani è invitato alla I Esposizione Internazionale Giapponese che viene ospitata dal Metropolitan Museum di Tokyo. Il pittore messicano Rufino Tamayo, autore degli affreschi dei palazzi governativi di Città del Messico e del Palazzo dell’UNESCO (1957), visita il suo studio a Via Margutta.
  • 1954 E’ invitato alla XXVII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia ma declina nuovamente l’invito. Esegue l’affresco per la chiesa di San Leone Magno a Roma e l’encausto per la chiesa di Santa Maria Goretti, sempre a Roma. Vince per la seconda volta il Premio Michetti per la Pittura.
  • 1955 Viene incaricato dell’esecuzione della cupola del santuario di Santa Rita da Cascia. “L’Espresso”, a firma Lionello Venturi, pubblica sul suo lavoro il 15 novembre: “…è Montanarini piacevole, leggero, capriccioso, pieno di trovate fantastiche.”.
  • 1956 Partecipa alla VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma dove viene premiato. Sono di questo periodo le prime sue opere informali. In occasione del Premio ricevuto alla Quadriennale, gli scrisse Umbro Apollonio: “Mi rallegro con te, caro Montanarini, per il premio ottenuto alla Quadriennale: è questo un riconoscimento alla tua attività, seria ed impegnata, di certo meritevole.” (Venezia, 11 aprile 1956).
  • 1957 Diviene titolare della cattedra di Pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Roma. Espone alla Galleria San Fedele di Milano. Espone a Palazzo Reale a Napoli nella Mostra Nazionale d’Arti Figurative assieme a Sironi, Martini, Morandi, Fazzini, Donghi, De Pisis ,De Chirico e altri. Nello stesso periodo viene invitato ad esporre all’Haus der Kunst di Monaco di Baviera nell’ambito della mostra Arte italiana dal 1910 ad oggi. È datata 11 aprile 1957 una lettera di Lionello Venturi che sottolineava con compiaciuto interesse il nuovo indirizzo informale preso dalla pittura del maestro fiorentino: “Caro Montanarini, sono lieto di confermarle quanto Le ho detto a voce, e cioè che ho alta stima della sua arte. Mentre Lei già possiede una fama che Le permetterebbe di godere un successo acquisito, Lei non si contenta del livello raggiunto e si dedica alla ricerca di uno stile più ideale attuale e rischioso. Alle sue doti morali fanno riscontro una fantasia libera e capricciosa, un vivace senso del colore e una felicità compositiva per cui sono sempre disposto a godere delle sue creazioni”.
  • 1958 Viene invitato a partecipare alla XXIX Biennale Internazionale d’Arte di Venezia con una sala personale. Presentato da Nello Ponente. Espone a Palazzo Charlottenburgh di Copenhagen e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
  • 1960 Personale alla VIII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, presentato da Eugenio Battisti.
  • 1965 Diviene Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Roma e membro dell’UNESCO, cariche che manterrà fino al 1976.
  • 1966 Viene nominato membro del Consiglio Superiore delle Belle Arti.
  • 1967 Espone a Palazzo Strozzi a Firenze nella mostra Arte moderna in Italia 1915 – 1935, curata da Carlo L. Ragghianti. Espone in una mostra personale al Bauzentrum di Amburgo presentato da Giulio Carlo Argan.
  • 1968 L’Istituto Italiano di Cultura di Colonia, in collaborazione con il Wallraf Richartz Museum, espone una sua personale. Dello stesso anno sono anche le mostre allo Stadtisches Museum di Flensburg e al Vonderau Museum di Fulda.
  • 1969 Espone alla Biennale Internazionale del Fiorino a Firenze.
  • 1972 Espone alla XI Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma le sue opere geometriche.
  • 1974 Partecipa alla X Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo organizzata dall’Ente Autonomo della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Espone a Damasco, alla Galerie d’Art, nella mostra Collettiva d’arte italiana contemporanea.
  • 1978 Ferrara gli dedica una ampia mostra personale a Palazzo dei Diamanti. A tal proposito, Carlo L. Ragghianti: “Gent.mo Montanarini, ho ricevuto il catalogo dedicatole dalla mostra di Ferrara, e a pag. 6 (non numerata) ho letto riprodotta una lettera di Lionello Venturi del 1957, e in fondo ho notato una serie di scritti recenti sulla Sua opera. Forse non ricorda che alla Sua prima comparsa nella mostra internazionale promossa dalla “Cometa” io ho avvertito, coi caratteri della sua forma di allora, la Sua futura fama, nella maggiore rivista del tempo. Le trascrivo il testo, che ancora oggi, a quarant’anni ormai di distanza, sono lieto di averLe dedicato, credo oltretutto tra i primi…”.
  • 1982 Partecipa per l’ultima volta, con una sala personale alla XL Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Espone al Port History Museum di Philadelphia in una collettiva di artisti italiani.
  • 1986 Si trasferisce in Via Monserrato 149 a Roma, vicino di casa di Cy Twombly.
  • 1991 Espone al Palazzo Comunale di Poggibonsi una grande retrospettiva della sua opera pittorica. Conosce in quell’occasione lo storico dell’arte Federico Zeri, premiato per la sua acuta attività critica.
  • 1992 Sposa Jorise Tarabella, sua compagna da lungo tempo.
  • 1994 A seguito di una caduta, riporta la frattura del braccio destro. Sofferente per il trauma ed impossibilitato a dipingere, continua, nonostante il trauma, a disegnare quotidianamente su fogli di piccolo formato.
  • 1997 La chiesa di San Francesco d’Assisi gli dedica una mostra retrospettiva sul suo lavoro d’affresco della basilica di Cascia. A Marina di Pietrasanta, nella villa La Versiliana, dimora estiva di Gabriele d’Annunzio, viene ospitata una retrospettiva delle sue opere.
  • 1998 Luigi Montanarini muore a Roma l’8 gennaio, nella sua casa di Via Monserrato 149.

 
 

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